Acqua e Vento

Uno spazio per pensare, per comunicare, per trasmettere tutto quello che mi passa per la mente.... Mia nonna mi diceva spesso "tu sei acqua e vento". Un attimo prima la tempesta, un attimo dopo di nuovo il sole. Ecco, uno spazio pieno di sole.

11 febbraio 2006

La nostra dolente contemporaneità

Ho una mostra da consigliarvi, se vi trovate a passare da Milano:
Anselm Kiefer - I sette palazzi celesti, presso Hangar Bicocca (Viale Sarca 336).
Ho cercato per voi una recensione che rendesse giustizia all'opera, per quanto non ci sia altro modo di rendersi conto del suo valore se non andando a vederla... Vi riporto quella di artdreamguide.com.
"Rifacendosi alla Cabala, il libro della vita, l'artista ha creato sette torri monumentali in cemento armato e piombo, che rappresentano i sette livelli della spiritualità. Si chiamano: Stelle cadenti, Deposito di stelle Sternenlager, Die Sefiroth, Tzim-Tzum, Shevirat Ha-Kelim, Tiqqun, I Sette Palazzi Celesti. Sembrano distrutte dal tempo e dall'incuria degli uomini, dimenticate dalla storia. Non sono architetture, né sculture, ma emblemi della condizione umana. Allineate secondo tre rami principali - la Forza, la Compassione, l'Amore - le "Sefiroth" indicano le tre vie che l'uomo può scegliere per tornare a congiungersi con l'Uno, la Divinità. Non si tratta di un viaggio comodo, ma faticoso e pieno di pericoli. È un percorso iniziatico, che rappresenta al tempo stesso un'ascesa al divino e una discesa in se stessi. Un movimento continuo, un processo, che caratterizza la vita dei singoli, ma più in generale la storia. Sempre in bilico tra passato e futuro, distruzione e creazione.
Nel Medio Evo si credeva che tutto fosse stabile, che il cosmo seguisse regole ferree e inderogabili. Ora sappiamo che non è così. Che non è vero che il cielo sta sopra e la terra sotto. I concetti di ascesa e discesa sono soltanto convenzioni. Non c'è nulla di certo, ed è per questo che bisogna vedere il mondo con ironia. E così pure la distruzione, che non è mai casuale e oggi più che mai sembra far parte della vita. La distruzione precede sempre la costruzione. L'artista deve cercare di creare un ponte tra questi due momenti, riuscire a trasformare una catastrofe in qualcosa di positivo, di poetico. Negli interstizi tra un modulo e l'altro di cui sono fatte le torri sporgono diversi oggetti: libri di piombo, scritte, stelle cadenti, frammenti di vetro, cornici. Si ritrovano anche in altre opere dell'artista e servono a sollecitare rapporti, riflessioni, emozioni. Per Kiefer, infatti, è chi guarda che completa l'opera
".

Attualmente vi sono abbinate le ultime performance di Marina Abramovic, che era poi il motivo della mia visita. Un'artista coraggiosa, di cui avevo letto sui giornali, e la cui personalissima arte dà un contributo direi scioccante alla nostra dolente contemporaneità.
Mi ha colpito in particolar modo l'opera Count on Us, denuncia del mancato intervento delle Nazioni Unite con aiuti umanitari appropriati nel recente conflitto nell'ex Jugoslavia, una guerra così vicina a noi ma deformata dall'onnipresenza dei media, che l'hanno resa irreale, come se non ci riguardasse, come se fosse fiction e non spaventosa violenza, assassinio di massa, distruzione cieca.
Ricordo con un brivido il cantante balcanico (di cui purtroppo ho dimenticato il nome...) che nel tour di Vasco Rossi "Gli spari sopra" irruppe sul palco intonando il ritornello
SORRIDETE.... GLI SPARI SOPRA.... SONO PER NOI".