Acqua e Vento

Uno spazio per pensare, per comunicare, per trasmettere tutto quello che mi passa per la mente.... Mia nonna mi diceva spesso "tu sei acqua e vento". Un attimo prima la tempesta, un attimo dopo di nuovo il sole. Ecco, uno spazio pieno di sole.

28 gennaio 2006

Cara Alessandra...

ieri sera scavalcavo mucchi di neve fresca, con una mano in tasca ed una a reggere l'ombrello, cercando di non scivolare sui marciapiedi ghiacciati.
Così tanta neve a Milano non la ricordavo (nell'85 avevo 12 anni, ma mi sono rimaste impresse più che altro le battaglie a palle di neve) e la cosa bella è che continuava a cadere, senza lasciare che il manto candido si trasformasse subito in una fanghiglia grigia e schifosa come di solito accade.
Camminando sono passata davanti ad una chiesa ed ho pensato in successione alla nonna ed a te. Sai, se non fosse stato per te non sarei mai entrata nel gruppo teatrale del GTG.
Avevamo vent'anni ed io avevo deciso di lasciare l'università. Facevo la babysitter, intanto frequentavo un corso di informatica e cercavo un lavoro. Ma non ero soddisfatta, non mi bastava, e allora avevo pensato di dedicare un po' del mio tempo al volontariato. Non avevo bene idea di che cosa fare, finché non ho saputo che la regista del gruppo dei ragazzi dell'oratorio aveva bisogno di un "anello di congiunzione" per superare il gap generazionale e che della compagnia faceva parte anche la figlia, una ragazza della mia età con seri problemi di salute e pochi amici veri... E così è cominciata la nostra amicizia. Venivo a trovarti spesso, anche al di fuori del teatro, e tu mi hai presentato Alex - e per questo non finirò mai di ringraziarti abbastanza...
Ero venuta anche da te a Lanzo D'Intelvi, d'estate, per qualche giorno e solo poche volte a trovarti a Desenzano, dopo il tuo trasferimento alla ricerca di un clima migliore.
Ho imparato a camminare più piano, perché un dislivello appena impercettibile già ti dava il fiatone. Salire le scale del teatro fino alla strada era una faticosa scalata da suddividere in più tappe. Ma nonostante gli impedimenti che il tuo fragile cuore ti imponeva ho sempre ammirato moltissimo la tua forza d'animo e la tua ironia.
Ieri sera camminavo senza fretta e rivivevo quei momenti, è già passato tanto tempo e mi sento molto più avanti nel mio percorso, è come se quel periodo un po' si perdesse in una nebbia sottile.
Ma ho in mente il tuo viso perfettamente. Ti porto con me e so che mi guardi con un leggero sorriso, anche se ora non posso vederti più e un velo di lacrime non mi permette di continuare a scrivere. Grazie di tutto, Ale, resta dentro di me.