La voce della coscienza di tanti
Ieri sera mi sono persa lo spettacolo di Beppe Grillo al Datchforum (ma era per una buona causa: si festeggiava il compleanno di R.!)
Per dimostrargli il mio apprezzamento, quindi, riporto oggi un breve estratto di una sua intervista dall'articolo apparso su E-Polis il 23 gennaio: "I nostri dipendenti in Parlamento sono dentro un manicomio. Tra di loro si capiscono, ma non sanno più cos'è la realtà. E' confusa con i loro interessi privati o di partito. Il futuro sono le centrali nucleari, gli inceneritori, i parcheggi, i ponti sugli stretti, il tunnel in Val di Susa, il digitale terrestre e la magistratura al guinzaglio. Sono deliri alla veltrusconi. Le chiamano posizioni dialoganti. Dipendiamo dall'estero per l'energia e non sfruttiamo le rinnovabili. Abbiamo uno dei più grandi debiti pubblici del mondo e regaliamo cinque miliardi di Euro alla Libia. (...) I pazzi non sanno di esserlo e credono che i veri pazzi siano i sani di mente".
Questa politica non mi piace. Non esiste un'opposizione costruttiva. Ultimamente le riforme si fanno con i diktat. Del resto è anche vero che altrimenti non si farebbero proprio... Ma una politica sociale vera non l'ho ancora vista. Mi sembra tanto, ad esempio, che questo porre l'accento sulla sicurezza sia servito un po' a distogliere l'attenzione da temi più pressanti che esigono risposte. Chi avrà la forza di portarli alla ribalta? Staremo a vedere... Del resto in Italia gli unici che protestano sono i dipendenti di Alitalia, gli studenti ed i ragazzi dei centri sociali. La gente comune è troppo impegnata a cercare di arrivare alla fine del mese. Ed anche i media, tartassandoci con gli effetti di questa Crisi, fanno la loro parte per tenerci docili, sottomessi e rassegnati all'inevitabile. E ci riescono.
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