RENE' MAGRITTE – Il Mistero della Natura
Ho trovato la mia compagna di visite alle mostre ideale: Marina!! 3 ore un sabato pomeriggio per sondare il mistero di un artista tra i più affascinanti del Novecento, ad osservare, stupirci, fare congetture, meravigliarci ed ammirare... bellissimo!!! la mostra rimarrà a Palazzo Reale fino al 29 marzo, vale assolutamente la pena di vederla!! I curatori hanno accompagnato i quadri con aforismi dello stesso Magritte, che abbiamo trovato a tratti illuminanti ed a tratti invece complici nell'infittire il mistero... e noi che cosa abbiamo fatto? abbiamo trascritto fedelmente quelli che più ci hanno colpite... ecco a voi, fortunati lettori!!! :-D
E' importante per me evocare il più fedelmente possibile la misteriosa dimensione che risulta dall'unione o dalla trasformazione di oggetti familiari in modo tale che la nuova immagine contraddica completamente la nostra idea ingenua o erudita del mondo. L'arte per è me un modo meraviglioso per evocare il mistero, per nobilitare l'oggetto più comune e renderlo meritevole di essere rappresentato.
La natura ci offre lo stato di sogno che procura al nostro corpo e al nostro spirito la libertà di cui hanno assolutamente bisogno.
L'amore per l'ignoto equivale all'amore per la banalità: conoscere significa scoprire la banale conoscenza, agire significa conoscere la banalità dei sentimenti e delle sensazioni (1955)
La banalità che accomuna tutte le cose è il mistero (1955)
Qualunque sia il suo carattere manifesto, ogni cosa mantiene il suo mistero: sia ciò che appare sia ciò che è nascosto, la conoscenza e l'ignoranza, la vita e la morte, il giorno e la notte (1962)
Tutte queste cose che emergono dal mistero mi inducono a credere che anche la nostra felicità dipenda da un enigma connaturato all'uomo, il solo dovere è quello di conoscerne l'essenza.
La natura si è mostrata generosa creando per i deboli e gli impazienti il rifugio della follia che li protegge dall'atmosfera soffocante di questo mondo plasmato da secoli di culto del denaro e degli dei (1938)
Non si deve temere la luce del sole con la scusa che è servita quasi sempre a illuminare un mondo miserabile (1946)
Ho finito per scoprire nell'apparenza del mondo reale la stessa attrazione che nei quadri. Infatti, nonostante le complicate combinazioni dei dettagli e delle sfumature di un paesaggio naturale, io posso vederlo come se non fosse altro che un sipario davanti ai miei occhi (1948)