Acqua e Vento

Uno spazio per pensare, per comunicare, per trasmettere tutto quello che mi passa per la mente.... Mia nonna mi diceva spesso "tu sei acqua e vento". Un attimo prima la tempesta, un attimo dopo di nuovo il sole. Ecco, uno spazio pieno di sole.

31 maggio 2006

Note come ali di farfalla

Mi lascio trasportare dolcemente dalle note di Come sei veramente di Giovanni Allevi, brano portante del suo ultimo lavoro, No Concept, che lo ha portato ieri in concerto al Teatro Nazionale di Milano.
Questo ragazzo sfiora i tasti con una delicatezza meravigliosa, che rapisce...
Lui dice: “Il successo che sto avendo è la dimostrazione che quando si fanno le cose con il cuore, le porte si aprono e l’universo trama in tuo favore. Per me No Concept segna il passaggio dall’era del calcolo alla ritrovata meraviglia per la vita di tutti i giorni, nel profondo contatto con le proprie emozioni. Ringrazio, oltre al mio staff, i tanti sognatori, poeti e visionari, nascosti dentro le splendide persone comuni, che danno un senso magico alle mie note, e che realizzano nel proprio intimo, l’opera d’arte”.
Non c'è altro strumento che da solo possa creare un mondo come sa fare il pianoforte.
Sei minuti. Fine dell'incantesimo.

30 maggio 2006

Aria e sale

... ascoltando il vento fuori
corre libero ovunque va
come adesso i miei pensieri
ti confesso che talvolta
sono in preda alle paure
tutto non mi sembra vero
e allora tiro un gran sospiro
e mi arriva il mare...

Riccardo Cocciante + Paola Turci

28 maggio 2006

Tra due stelle

Era da tanto tempo che non viaggiavo in autostrada di notte.
Tornando da Pavia ascoltavo Le Onde di Ludovico Einaudi. La strada scorreva sotto le gomme scrosciando, come un fiume, mentre i tre cilindri della mia Corsa ed il sibilo del vento mi inducevano a tenere il volume a livello 15.
Diversi anni fa Einaudi suonò a Milano proprio la sera del mio compleanno, ma non riuscii ad andarlo a sentire. Ora che ci penso è successo ancora anche più di recente...
Saranno Onde del destino?
Dall'asfalto nero, in un momento in cui vedevo appena i fanali rossi di poche auto lontane, la mia attenzione è stata attratta da due stelle. Non se ne vedevano altre.
Peccato - ho pensato - che per raggiungerle ci si debba trasformare in un ammasso di lamiere contorte e carne sanguinolenta.
Non so perché mi si sia presentata questa immagine. Ad alta velocità basta un attimo di distrazione per compiere il balzo...
Il Piccolo Principe, per tornare sul suo pianeta, molto più poeticamente si lasciava mordere da un serpente, in mezzo al deserto...
Le note vibranti del pianoforte mi hanno avvolta ed accompagnata a casa. Si vedono molte più stelle dal mio cortile.

25 maggio 2006

A nanna presto...

(...) la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare... ( nananana! )
come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare... ( nananana! )
se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato... (...)
non so dove che cosa ci sarà!...ah...
...semplicemente semplicemente semplicemente ....
( nananana! )
buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

- Zero Assoluto - SEMPLICEMENTE

23 maggio 2006

Viaggi e miraggi


"paese di sole..... paese di mare......" questa foto l'ho scattata dal traghetto mentre lasciavo Ischia. Dopo tutta l'acqua (e il vento ;-)) che ho preso, ovviamente quel giorno faceva caldo e splendeva il sole..... mi piace la sfocatura dovuta al vetro del finestrino da cui guardavo, perché dà l'idea del miraggio..... sembra già passato tanto tempo e la prossima vacanza si profila così lontana! Attendo con impazienza l'Estate, quella vera, in attesa di tornare a viaggiare...... in un paese di sole...... e di mare!!!!

22 maggio 2006

Da donna a donna

John Lennon.... lui sì che aveva capito tutto!!!

WOMAN

Woman I can hardly express
My mixed emotions at my thoughtlessness
After all I'm forever in your debt
And woman I will try to express
My inner feelings and thankfulness
For showing me the meaning of success

Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo
Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo

Woman I know you understand
The little child inside of the man
Please remember my life is in your hands
And woman hold me close to your heart
However distant don't keep us apart
After all it is written in the stars

Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo
Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo
Well

Woman please let me explain
I never meant to cause you sorrow or pain
So let me tell you again and again and again
I love you, yeah, yeah
Now and forever
I love you, yeah, yeah
Now and forever
I love you, yeah, yeah
Now and forever
I love you, yeah, yeah

20 maggio 2006

Tra le pieghe

L'ho letto in un'espressione. E' stato un lampo.
L'avanzare della vecchiaia ci priva di parte della nostra dignità.
Non potrò comprenderlo appieno finché (se) non capiterà anche a me. Ma ho indovinato qualcosa che non mi era mai riuscito di intendere in tanti anni di convivenza con la nonna.
Il senso di fastidio misto ad impotenza del portare in bocca denti che non sono i tuoi.
Rendersi conto che non si è più in grado di fare movimenti abituali da sempre, se non con grande sforzo o appoggiandosi a qualcuno.
Non avere più il pieno controllo del proprio corpo.
Vedere le proprie mani, un tempo così affusolate, deformarsi per l'artrosi.
Accorgersi con stupore che tante cose non si ricordano più ed aggrapparsi, ripetendole ad libitum, a quelle che sono ancora nitide, per conservare la certezza della propria identità.
Perdere a poco a poco la propria autosufficienza.
Doversi arrendere a tanti limiti imposti dai malanni.
Vedere il mondo intorno a sé che cambia, senza più riuscire a tenere il passo, ed i pilastri su cui si è fondata un'intera vita perdere di significato per le nuove generazioni.
Rifiutare i cambiamenti per riuscire a mantenere i propri punti saldi, per non sentire franare il terreno sotto i piedi.
Cercare di trasmettere dei valori ed un riassunto della propria storia, perché rimanga vivida anche nella memoria dei discendenti.
Non essere capito e mettersi gradualmente da parte. Perché la vita corre troppo veloce, ora, e si ha bisogno di sostare, di riposare.......
Nonna, quanto vorrei che tu potessi leggermi.
Sarebbe un tale sollievo.

19 maggio 2006

Shay

QUESTA E' UN'OCCASIONE CHE NON VOGLIO PERDERE.
RICEVO E PUBBLICO:

A una cena di raccolta fondi per una scuola che serve i disabili mentali, il padre di uno degli studenti fece un discorso che nessuno di coloro che partecipavano avrebbe mai dimenticato. Dopo aver lodato la scuola e il personale dedito, fece una domanda:
"Quando influenze esterne non interferiscono dall'esterno, la natura di tutti è perfetta. Mio figlio Shay, tuttavia, non può imparare le cose che imparano gli altri. Non può capire le cose come gli altri.
Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio figlio?" Il pubblico fu zittito dalla domanda. Il padre continuò. "Io ritengo che, quando un bambino come Shay, fisicamente e mentalmente handicappato viene al mondo, si presenta un'opportunità di realizzare la vera natura umana, ed essa si presenta nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino".
Poi raccontò la storia che segue:
Shay e suo padre stavano camminando vicino a un parco, dove c'erano alcuni ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball.
Shay chiese: "Credi che mi lascerebbero giocare?" Il padre di Shay sapeva che la maggior parte dei ragazzi non volevano un ragazzo come lui nella squadra, ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato permesso giocare, la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza di cui aveva molto bisogno, e un po' di fiducia nell'essere accettato dagli altri, nonostante i suoi handicap.
Il padre di Shay si avvicinò a uno dei ragazzi sul campo e chiese se Shay poteva giocare, non aspettandosi un granché in riposta. Il ragazzo si guardò attorno, in cerca di consiglio e disse: "Siamo sotto di sei e il gioco è all'ottavo inning. Immagino che possa stare con noi e noi cercheremo di farlo battere all'ultimo inning".
Shay si avvicinò faticosamente alla panchina della squadra, indossò una maglietta della squadra con un ampio sorriso e suo padre si sentì le lacrime negli occhi e una sensazione di tepore al cuore. Il ragazzo vide la gioia di suo padre per essere stato accettato.
In fondo all'ottavo inning, la squadra di Shay ottenne un paio di basi, ma era ancora indietro di tre. Al culmine del nono e ultimo inning,
Shay si mise il guantone e giocò nel campo giusto. Anche se dalla sua parte non arrivarono dei lanci, era ovviamente in estasi solo per essere nel gioco e in campo, con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, mentre suo padre lo salutava dalle gradinate.
Alla fine del nono inning, la squadra di Shay segnò ancora. Ora, con due fuori e le basi occupate, avevano l'opportunità di segnare la battuta vincente e Shay era il prossimo, al turno di battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e perso l'opportunità di far vincere la squadra? Sorprendentemente, a Shay fu assegnato il turno di battuta. Tutti sapevano che gli era impossibile colpire la palla, perché Shay non sapeva neppure tenere bene la mazza, per non dire cogliere la palla.
Comunque, mentre Shay andava alla battuta, il lanciatore, capendo che l'altra squadra stava mettendo da parte la vincita per far sì che Shay avesse questo momento, nella sua vita, si spostò di alcuni passi per lanciare la palla morbidamente, così che Shay potesse almeno riuscire a toccarla con la mazza. Arrivò il primo lancio e Shay girò la mazza a vuoto. Il lanciatore fece ancora un paio di passi avanti e gettò di nuovo lentamente la palla verso Shay. Mentre la palla era in
arrivo, Shay girò goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente sul terreno, dritta verso il lanciatore. Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel punto, ma il lanciatore raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente lanciarla al primo che copriva la base e squalificare il battitore. Shay sarebbe stato fuori e questo avrebbe segnato la fine della partita.
Invece, il lanciatore raccolse la palla e la lanciò proprio al di là della testa del primo in base, fuori dalla portata dei compagni di squadra. Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i giocatori cominciarono a gridare: "Shay, corri in prima base! Corri in prima!"
Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì ad arrivare in prima base. Corse lungo la linea, con gli occhi spalancati e pieno di meraviglia. Tutti gli gridarono: "Corri alla seconda, alla seconda, ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor più goffamente verso la seconda, ansimando e sforzandosi di raggiungerla. Quando Shay curvò verso la seconda base, la palla era fra le mani del giocatore giusto, un piccoletto, che ora aveva la possibilità per la prima volta di essere lui l'eroe della propria squadra. Avrebbe potuto lanciarla alla seconda base per squalificare il battitore, ma comprese le intenzioni del lanciatore e anche lui gettò intenzionalmente la palla in alto, ben oltre la portata della terza base.
Shay corse verso la terza base in delirio, mentre gli altri si spostavano per andare alla casa base. Tutti gridavano: "Shay, Shay, Shay, vai Shay". Shay raggiunse la terza base, quello opposto a lui corse per aiutarlo e voltarlo nella direzione giusta, e gridò: "Shay, corri in terza!
Corri in terza!" Mentre Shy girava per la terza base, i ragazzi di entrambe le squadre e quelli che guardavano erano tutti in piedi e strillavano: "Shay, corri alla base! Corri alla base, sali sul piatto!" Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come l'eroe che aveva segnato un 'grand slam' e fatto vincere la sua squadra.
Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le lacrime che ora gli rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le squadre aiutarono a portare in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità.
Shay non superò l'estate e morì in inverno, senza mai scordare di essere stato l'eroe e di aver reso suo padre così felice, e di essere tornato a casa fra il tenero abbraccio di sua madre per il piccolo eroe del giorno!

18 maggio 2006

Parole a bersaglio mobile

Devo tornare alle origini di questo blog, perché stasera ci sono caduta di nuovo.....
Sono andata contro il mio buon proposito... devo stare attenta a quello che dico, parole dette senza pensare possono fare del male alle persone a cui voglio bene e non voglio più lasciarlo accadere!!!! il cervello deve restare collegato, non ci si deve distrarre quando è in gioco la sensibilità di chi ci sta vicino.

Dille per dire, o come ti pare
o per poterle sentire
dille per per fare o per contraddire
teneramente imbrogliare
Per infilarle piano in un orecchio
per provare a stupire
per appoggiarle sopra un foglio di carta
o per provare a capire
(...)
E' che le nostre parole
non sanno più dove andare
certe volte vanno in giro da sole
ecco... perché fanno male
Oh... come faccio a farti capire
a dire tutto senza dire niente
senza farti soffrire

Questo era Luca Carboni nel 1985.

17 maggio 2006

Riflettori sulla strada

Baricco sta scrivendo un romanzo "a rate", che viene pubblicato sul sito di Repubblica.

Ecco il link all'ultimo capitolo: http://www.repubblica.it/2006/05/rubriche/i-barbari/capitolo-tre/capitolo-tre.html.

Caspita, mi vien voglia di studiare a fondo questo Benjamin.... Magari cominciando dalla Piccola storia della fotografia.

Ieri stavo andando ad una piccola mostra sulla luce e mi sono imbattuta in un'altra, sull'Afghanistan, in Galleria. Le foto, a parte alcune, erano principalmente di documentazione, senza velleità artistiche, ma la musica di sottofondo era in grado di trasportare in questo luogo (neanche poi così) lontano, sconosciuto e per questo affascinante.

Ho passeggiato senza fretta, come se avessi tutto il tempo del mondo, assaporando un gelato ed il calore di un pomeriggio di inizio estate, questa estate che si è fatta tanto attendere e ancora indugia ad arrivare.... Seduta su una panchina in Piazza della Scala ho studiato un po' il monologo e poi è venuta l'ora dell'aperitivo con gli amici.

Oggi mi hanno detto "tu sì che fai una bella vita!" ed in effetti, tutto sommato.... è così!

Il segreto è apprezzare tutto ciò che di buono c'è, senza volere a tutti i costi il tassello che manca, pur senza perdere di vista il proprio obbiettivo, che può sembrare lontano ma è come un faro che illumina la via. E quando il cammino da seguire è chiaro.... tutto diventa più nitido. E più sereno.

Evvai che anche stasera ho fatto le 23,30.

14 maggio 2006

La tela di Penelope

Come il baco da seta avete costruito un bozzolo intorno a voi stessi.
Chi vi salverà?
Frantumate il bozzolo e uscite fuori come la farfalla meravigliosa, come l'anima libera.

- Svami Vivekananda -

Tessere il giorno e disfare la notte, per poi, il mattino dopo, ricominciare...
Attendendo fedelmente il ritorno di Ulisse.
E se invece, come Godot, non arrivasse mai?
Apri le ali, farfalla, là fuori c'è un mondo meraviglioso!

11 maggio 2006

In memory of Mr. Bob Marley

Oggi ricorre il 25° della morte di questo grande della musica.

Vorrei rendergli omaggio riportando una delle sue più note melodie, con quel ritmo irresistibile che sa allontanare stress e preoccupazioni come nessun altro:

THREE LITTLE BIRDS

Rise up this mornin’,
Smiled with the risin’ sun,
Three little birds
Pitch by my doorstep
Singin’ sweet songs
Of melodies pure and true,
Sayin’, this is my message to you-ou-ou:
Singin’: don’t worry about a thing,
worry about a thing, oh!
Every little thing gonna be all right. don’t worry!
Singin’: don’t worry about a thing - I won’t worry!
’cause every little thing gonna be all right.

10 maggio 2006

Vorrei due ali d'aliante...

... per volare sempre più distante... maaaa!!!!

Sto progettando un viaggio che tra un mesetto mi porterà dall'altra parte del mondo!!!

Sarà molto esotico festeggiare il mio compleanno a TOKYO. Colgo l'occasione di un impegno di lavoro per aggiungerci qualche giorno in cui visitare questa ipertecnologica metropoli. Senz'altro tanto diversa da qui. Strutture ultramoderne e una tradizione antica che ha tanto da insegnare....

La mia sete di conoscere sarà così appagata, per fortuna, perché quanto a stimoli culturali ultimamente non mi sento soddisfatta. Occasioni conviviali tante, ma cominciano a non bastarmi. Ora dovrò lavorare sul mio monologo e ne sono felice. E' come plasmare la creta, sentire qualcosa che nasce tra le tue mani - in questo caso tra le tue parole. Mi sento porosa e leggera come una pietra pomice, pronta a levigare la materia... Mi piace l'idea di un movimento regolare e suadente, piacevole al tatto ed alla mente.

Sarà il caso che mi procuri un po' di creta????

06 maggio 2006

Fuochi fatui

C'è un angolino freddo nel mio cuore.
E' un posto che pochi conoscono. Laggiù indugio a danzare intorno a vani fuochi di paglia, anche se il transito di Saturno ultimamente non mi ci fa attardare.
E' il mio privato compiacimento in un istante di disperazione.
E' una notte gelida all'addiaccio, mentre in lontananza ondeggiano fiochi i falò delle prostitute.
E' la mancanza di sicurezza che ti prende quando sei lontano da casa, anche se in fondo va tutto bene.
Sono le prime luci dell'alba e tu non hai dormito affatto.
Con gli occhi pesti e il volto un po' disfatto, anziché andare incontro al nuovo giorno, preferisci voltarti su un fianco. E buonanotte.

04 maggio 2006

Vero veramente

E' così difficile mostrarci per come siamo?
Eccome..... ma il coraggio di farlo può dare un senso alla nostra vita.

Show me a smile then,
Don't be unhappy, can't remember
When I last saw you laughing
If this world makes you crazy
And you've taken all you can bear
You call me up
Because you know I'll be there

And I'll see your true colors
Shining through
I see your true colors
And that's why I love you
So don't be afraid to let them show
Your true colors
True colors are beautiful,
Like a rainbow


- Cindy Lauper -