Forse non è da me vivere senza sfide, forse sono un po' una Don Chisciotte, chi può dirlo...
Ultimamente devo essermi adagiata nella tranquillità del mio quotidiano ed ho messo un attimo da parte le mie giuste rivendicazioni, per amor di pace. Sentivo il bisogno di godermi un periodo di serenità, dopo tanto trambusto. Ma poi le aspirazioni, per quanto le accantoni, tornano fuori. E così ho chiesto l'aumento di stipendio. E mi è stato negato.
Stamattina venendo verso l'ufficio pensavo che questo secondo rifiuto da parte del mio capo è un'opportunità per decidere di cambiare lavoro sul serio, questa volta. Se non mi vengono riconosciuti i meriti guadagnati in dieci anni in questo posto, credo che l'unico modo di migliorare sia davvero cercare altrove.
Ieri sera, piena di energie, mi sono già mossa per trovare siti che offrano opportunità di alto profilo. Di fatto, nonostante il mio ridicolo inquadramento, io svolgo incarichi gestionali. E allora perché non puntare più in alto?
Non ho mai avuto grandi ambizioni di carriera. Sarei stata contenta semplicemente di quei cento Euro in più al mese. Ma non posso accettare di svendere il mio impegno. Di fatto sono "in saldo" da mesi. Se devo fare solo quanto corrisponde al mio stipendio bisogna che cambi sistema di lavorare. D'ora in poi non si regala più niente qui. E massima concentrazione nella ricerca di un nuovo impiego.
Mi sento proprio determinata: è un buon inizio! Sono consapevole delle difficoltà che potrò incontrare e di certo il posto ideale non esiste. Basterà che sia comodo logisticamente e se non sarà lo stesso tipo di lavoro probabilmente ne avrò solo dei benefici. Nonostante il periodo non sia dei migliori, c'è chi ce la fa. Perché non dovrei riuscirci anch'io? Chi mi conosce bene riconosce le mie capacità: sono le stesse che mi porteranno fuori di qui.