Acqua e Vento

Uno spazio per pensare, per comunicare, per trasmettere tutto quello che mi passa per la mente.... Mia nonna mi diceva spesso "tu sei acqua e vento". Un attimo prima la tempesta, un attimo dopo di nuovo il sole. Ecco, uno spazio pieno di sole.

26 febbraio 2009

Ivan ed il suo assalto poetico

Stasera soltanto un link per presentare un giovane artista di strada che grazie alle sue doti artistiche è già riuscito ad esporre allo Spazio Oberdan di Milano.
http://www.provincia.milano.it/cultura/manifestazioni/oberdan/ivan_poesia_viva_09/index.html
La mostra dura fino al 15 marzo e l'ingresso è gratuito: la consiglio vivamente!! in particolare mi ha colpita la sala in cui proietta su uno schermo immagini del suo viaggio in Chiapas ed in sovraimpressione compaiono i testi di diverse sue poesie, mentre la sua voce le interpreta e dà la giusta inflessione ai versi, che penetrano così nella coscienza nel modo più naturale... Questo ragazzo sa farci entrare nell'anima delle cose, scrive magnificamente.... ma gustatevi alcuni dei suoi aforismi: http://www.i-v-a-n.net/IndicescaglieMI/indicescaglieMI.htm e curiosate nel suo sito. Se vi trovate a passeggiare per Milano, poi, magari sui Navigli, vi basta alzare lo sguardo e lo troverete sui muri, sulle saracinesche abbassate, nell'ottica che lo spazio è di chi lo occupa e che il sapere va condiviso.... poesia ed una personalissima filosofia insieme.

17 febbraio 2009

Eluana: l'eredità

DEPLORO LA MIA INSOPPORTABILE, SCADENTE MEMORIA... NON SAPREI DIRE DOVE, MA SONO CERTA CHE NEL VANGELO SI TUONA CONTRO CHI "SI ERGE GIUDICE DEI PROPRI SIMILI" SENZA AVERNE L'INVESTITURA...
IN UNO STATO DI DIRITTO - SE CI PIACE CONTINUARE A CREDERE CHE L'ITALIA SIA TALE - NON E' AMMISSIBILE, SECONDO LA MIA POVERA (E NON SOLO LA MIA) OPINIONE, CHE IL POTERE ESECUTIVO SI "ERGA A GIUDICE" NEL CASO DI ELUANA, ALLO SCOPO DICHIARATO DI COPRIRE LA (LEGITTIMA E CIRCOSTANZIATA) VOCE DEL POTERE GIUDIZIARIO.... E QUESTO DI PER SE' NON BASTEREBBE A RENDERE PALESE L'ABUSO PERPETRATO DAL NOSTRO GOVERNO? MA VOGLIO RIPORTARE IN TOTO LA VOCE DI CHI HA ESPRESSO UN PARERE AUTOREVOLE E CHE POGGIA SU BASI MOLTO PIU' SOLIDE DEL MIO.

DA "MICROMEGA", 15/02/09
I professori di diritto civile contestano punto per punto le aberrazioni della proposta di legge governativa.

1. Nelle ultime concitate settimane si sono verificate attorno al caso Englaro forzature istituzionali molto preoccupanti in sé e per sé, ma assolutamente inaccettabili quando si controverte di valori fondamentali della persona come il significato del diritto alla vita, la dignità dell'uomo, l'habeas corpus, il diritto all'autodeterminazione: temi che per rispetto delle radici stesse della convivenza civile in una società pluralistica richiedono di essere affrontati, in sede normativa, sulla base di approfondite e documentate conoscenze, di mediazione ed ascolto delle diverse posizioni etiche, e con procedure adatte a consentire la discussione, il confronto, la ricerca di un attento bilanciamento.

2. Ora il Parlamento sta per approvare in tempi stretti una legge in materia di direttive anticipate (c.d. testamento biologico). A quanto è dato di conoscere, la maggioranza pare intenzionata ad una discussione rapida di un testo fortemente limitativo del fondamentale diritto all'intangibilità del corpo. Verso questo obiettivo si procede a passi spediti, senza tener conto dei principi costituzionali di diritto interno e sovranazionale ed ignorando l'esigenza di rispetto di posizioni morali diverse.

3. Sembra quindi necessario richiamare alcuni capisaldi giuridici in materia:

a) La Convenzione di Oviedo, che l'Italia ha sottoscritto e di cui è stata approvata la legge di ratifica, dispone all'art 5, che "Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell'intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso". La previsione non riguarda solo le terapie in senso stretto, ma ogni "intervento nel campo della salute", espressione più ampia che può corrispondere a quella di "atto medico", vale a dire qualsiasi atto che, anche a fine non terapeutico, determini un'invasione della sfera corporea.
All'art 9 si prevede che "I desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione", ove se da un lato non si qualificano i "desideri" come vincolanti, dall'altro è evidente che il rispetto va dato non soltanto alle "dichiarazioni di volontà" (men che meno alle sole dichiarazioni solenni come l'atto pubblico) ma ad ogni espressione di preferenze comunque manifestata.

b) La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea protegge il diritto alla vita (art.2) e il diritto all'integrità della persona (art.3) nel titolo dedicato alla Dignità, che è anche il primo, fondamentale diritto della persona (art.1). All'integrità della persona, in ragione della dignità, è consustanziale il principio di autodeterminazione stabilito nel secondo comma dell'art. 2, secondo il quale "Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge, ecc." Ancora una volta il principio non è limitato ai trattamenti terapeutici, ma riguarda la libera determinazione nel campo medico-biologico.

c) La Costituzione italiana, che tutela l'autodeterminazione all'art. 13, configura all'art. 32 il principio del consenso come elemento coessenziale al diritto alla salute, e prevede che anche nei casi in cui il legislatore si avvalga del potere di imporre un trattamento sanitario, "in nessun caso possa violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Tale dignità non può essere intesa solo in un senso affidato a criteri oggettivi, ma implica il rispetto dell'identità senza la quale cade la ragion d'essere della dignità dell'uomo.

d) Il principio che consente il rifiuto di atti medici anche benefici è un'acquisizione consolidata della giurisprudenza europea, a valle di una evoluzione che risale alla fine dell'800; e più volte si è confermato che anche di fronte allo stato di necessità il libero, consapevole, lucido dissenso dev'essere rispettato. Un tale diritto di rifiutare le terapie, anche di sostegno vitale, non ha nulla a che fare con l'eutanasia, che consiste invece in una condotta direttamente intesa a procurare la morte.

e) Egualmente estraneo all'eutanasia è il principio condiviso in bioetica e in biodiritto per cui l'interruzione delle cure, anche senza volontà espressa del paziente divenuto incapace, debba essere praticata non solo quando le cure sono sproporzionate (c.d. accanimento terapeutico) ma anche quando esse siano inutili o abbiano il solo effetto del mantenimento in vita artificiale (cfr. l'art. L 1110-5, 2° comma, del Code de la santé publique, modificato dalla L. n. 2005-370 del 22 aprile 2005 "Relativa ai diritti del malato ed alla fine della vita", e l'art. R 4127-37 del Code de la santé publique, modificato dal decreto n. 2006-120 del 6 febbraio 2006).

Confidiamo che il legislatore italiano saprà e vorrà tenere in conto questi principi e adeguare ad essi la disciplina delle direttive anticipate, evitando di espropriare la persona del diritto elementare di accettare la morte che la malattia ha reso inevitabile, di combattere il male secondo le proprie misure e - se ritiene - praticando soltanto il lenimento della sofferenza, senza rimanere prigioniera, per volontà di legge, di meccanismi artificiali di prolungamento della vita biologica.

Il documento è sottoscritto dai seguenti Professori di diritto civile:
(in ordine alfabetico)

Guido Alpa - Università di Roma La Sapienza
Giuseppe Amadio - Università di Padova
Tommaso Auletta - Università di Catania
Angelo Barba - Università di Siena
Massimo Basile - Università di Messina
Alessandra Bellelli - Università di Perugia
Andrea Belvedere - Università di Pavia
Alberto Maria Benedetti - Università di Genova
Umberto Breccia - Università di Pisa
Paolo Cendon - Università di Trieste
Donato Carusi - Università di Genova
Maria Carla Cherubini - Università di Pisa
Maria Vita De Giorgi - Università di Ferrara
Valeria De Lorenzi - Università di Torino
Raffaella De Matteis - Università di Genova
Gilda Ferrando - Università di Genova
Massimo Franzoni - Università di Bologna
Paolo Gaggero - Università di Milano Bicocca
Aurelio Gentili - Università di Roma Tre
Francesca Giardina - Università di Pisa
Biagio Grasso - Università di Napoli Federico II
Gianni Iudica - Università Bocconi Milano
Gregorio Gitti - Università di Milano Statale
Leonardo Lenti - Università di Torino
Francesco Macario - Università di Roma Tre
Manuela Mantovani - Università di Padova
Marisaria Maugeri - Università di Catania
Cosimo Marco Mazzoni - Università di Siena
Marisa Meli - Università di Catania
Salvatore Monticelli - Università di Foggia
Giovanni Passagnoli - Università di Firenze
Salvatore Patti - Università di Roma La Sapienza
Paolo Pollice - Università di Napoli
Roberto Pucella - Università di Bergamo
Enzo Roppo - Università di Genova
Carlo Rossello - Università di Genova
Liliana Rossi Carleo - Università di Napoli
Giovanna Savorani - Università di Genova
Claudio Scognamiglio - Università di Roma "Tor Vergata"
Chiara Tenella Sillani - Università di Milano Statale
Giuseppe Vettori - Università di Firenze
Alessio Zaccaria -Università di Verona
Mario Zana - Università di Pisa
Paolo Zatti - Università di Padova

15 febbraio 2009

Eluana: il caso visto dalla stampa estera

OGNUNO E' LIBERO DI PENSARLA COME CREDE.

IO SONO SOLO CONTENTA CHE SU QUESTO DRAMMA DENUDATO FINO NELL'ANIMA DA MEDIA ED INTRUSIONI PUBBLICHE SCENDA FINALMENTE UN PO' DI SILENZIO.... MI SEMBRA CMQ INTERESSANTE RIPORTARE QUESTI DUE PUNTI DI VISTA APPARSI SU GIORNALI NON INFLUENZATI DALLA "ITALIAN WAY"...

AD ESSERE UN PO' PIU' INTERNAZIONALI, NEL NOSTRO MODO DI PENSARE, AVREMMO SOLO DA GUADAGNARE


Con il caso di Eluana Englaro il dibattito sull'eutanasia in Italia ha raggiunto livelli di grande intensità. Oltre al confronto tra laici e attivisti per la vita, si è verificato uno scontro tra il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il capo dello stato Giorgio Napolitano, che si è rifiutato di firmare un decreto d'urgenza per impedire la morte della donna. Questioni etiche fondamentali come il rispetto della vita e dei diritti dell'uomo non si possono risolvere con un decreto né affidandosi alle emozioni e ai sentimenti suscitati da un caso umano.

El Clarín, Argentina

http://www.clarin.com:80/diario/2009/02/12/opinion/o-01857235.htm

Un dramma italiano.

Il 6 febbraio in una clinica di Udine i medici di Eluana Englaro, una donna di 38 anni in stato vegetativo da 17, le hanno sospeso l'alimentazione forzata. Tre giorni dopo è morta per un collasso cardiocircolatorio causato dalla disidratazione. Cose del genere succedono tutti i giorni in altre parti d'Europa. Ma in Italia è stato un dramma nazionale. La vicenda ha messo in luce due caratteristiche dell'Italia di oggi: la persistente influenza della chiesa cattolica e il disprezzo della legge da parte del presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

The Economist, Gran Bretagna

http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=13110088

12 febbraio 2009

Cyrano - Francesco Guccini

MI SONO PRESA IL MIO TEMPO E L'HO LETTA BENE, SENZA FRETTA...
CI RITROVO LA MIA INDIGNAZIONE DI FRONTE AGLI ABUSI DI POTERE, LA RABBIA CONTRO CHI CAVALCA L'ONDA SULLE SPALLE DEGLI ALTRI (ne parlavo giusto ieri sera con Nunzio) E CONTRO CHI NONOSTANTE L'EVIDENZA CONTINUA A FARLA FRANCA... E CI RITROVO CERTE SERE DELLA MIA SOLITUDINE PASSATA, ORMAI, MA NON CERTO DIMENTICATA: SERE PASSATE A CERCARE UN SENSO ANCHE SENZA AMORE, AD INFERVORARMI PER UNA CAUSA, INCONSAPEVOLMENTE FORSE ANCHE PER NON PENSARE AL VUOTO CHE AVEVO NEL CUORE.... E SUL FINALE NON POSSO EVITARE DI AVERE GLI OCCHI LUCIDI... Cyrano poi per me ha un significato particolare, perché con lo spettacolo visto qualche anno fa al Teatro Libero ho scoperto il genio ed il carisma di Corrado D'Elia, che ha saputo farmi "arrivare" questo personaggio dolente e grande dritto al cuore.
Buona Lettura.

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

07 febbraio 2009

Naviganti e poeti

La cosa importante in questo mondo è non tanto dove siamo, quanto in che direzione stiamo andando... dobbiamo navigare a volte col vento favorevole e a volte controvento, ma dobbiamo navigare, senza andare alla deriva né gettare l'ancora
- Oliver Wendell Holes (1809 – 1894), poeta e saggista statunitense -