Acqua e Vento

Uno spazio per pensare, per comunicare, per trasmettere tutto quello che mi passa per la mente.... Mia nonna mi diceva spesso "tu sei acqua e vento". Un attimo prima la tempesta, un attimo dopo di nuovo il sole. Ecco, uno spazio pieno di sole.

31 gennaio 2008

Ciao, come stai?

C'è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il suo carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza. La domanda è: "Come stai?"
E' una domanda che merita più considerazione. Prova a portela: Come stai?
Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare... Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un po' incurvata, il respiro corto... E probabilmente la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo (su Internet, poi, dove il tempo è denaro!) suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggior freschezza, saltabeccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo.
Niente di sorprendente: piccoli stress di questo tipo non sono per nulla rari, nel corso di una giornata qualsiasi - non parliamo poi di stress ben maggiori... Raro è invece che qualcosa o qualcuno intervenga con un break a farceli notare mentre li stiamo vivendo. Del resto, perché dovremmo perdere tempo in simili futilità?Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?" e il cavaliere risponde: "Non so! Chiedi al cavallo!".
C'è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell'abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi.Viviamo come in un'eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità.
Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri. Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati adottando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. Senza aggressività, senza combattere: se solo le sorridiamo, perderà molta della sua carica. La presenza mentale è l'energia che ci permette di riconoscere la forza delle nostre abitudini e impedisce loro di dominarci e di farci soffrire.
Possiamo essere molto felici, se solo siamo consapevoli di ciò che sta davanti a noi, la vita che si svolge proprio adesso, piena di bellezze e meraviglie: un neonato, un fiore, una nuvola, una stradina sassosa, il sole che sorge nel cielo... Se vuoi, puoi provare a vedere che cosa succede nella tua vita. Per saperlo, la domanda da porti è sempre la stessa: "Come stai?"

Come stai, adesso?

Tratto dal sito www.esserepace.org

29 gennaio 2008

Barflies al volante

Il 46% degli incidenti mortali sulle strade è provocato da persone ubriache o che hanno comunque vista e riflessi indeboliti dall'alcol.
Ben più di quelli causati dagli stupefacenti, sui quali non sono disponibili statistiche precise, in quanto la percentuale è assai bassa, quasi insignificante.
Secondo il Club degli Alcolisti in Trattamento i decessi causati dall'alcol ogni anno sono 30mila, uno ogni quarto d'ora.

Non voglio fare della politica, ma chi ha scritto l'articolo da cui ho tratto questi dati sottolineava il fatto che nessuno ha pensato di distribuire dei kit di prevenzione dell'ubriachezza e suggeriva che la percentuale incassata dallo Stato sulla vendita di alcolici fosse uno dei motivi...

28 gennaio 2008

Piccole donne crescono

Siamo diventati grandi.
Dei miei più cari amici d'infanzia, una è felicemente sposata, dopo anni di fidanzamento; un'altra ha già avuto il secondo figlio; uno diventa papà tra pochissimi giorni; un altro si trasferisce in un'altra città per amore; ultimissima notizia, un'altra del gruppo aspetta un bimbo.
Ed io? davanti a un tramonto infuocato guardo il mio sogno diventare realtà.
Il sogno più grande, mai confidato, quello che disarma per la sua semplicità, quello in cui ancora adesso ho paura di sperare.
Solo grazie a te, amore, posso crederci e cominciare a progettare un futuro insieme.
Da grandi.

20 gennaio 2008

Schiavitù autoimposte

COMPITI PER TUTTI (dall'astrologo di Internazionale, Rob Brezny):

"Qual è l'idea, il sentimento o l'atteggiamento del quale sei più schiavo?

Cosa puoi fare per liberarti di questa schiavitù?"

.... ottimo spunto di riflessione.

16 gennaio 2008

Transiti planetari

Da un oroscopo pubblicato su E-Polis:

Se Plutone cammina per tutto l'anno nei primi gradi del Capricorno, Nettuno passeggerà tra il 20° e il 24° dell'Acquario.
Nettuno simboleggia la mente serena, equilibrata, la sintonia tra ciò che noi siamo e i modelli e gli ideali dell'Io che vorremmo raggiungere.
La mente dei Gemelli, dell'Acquario stesso e della Bilancia della terza decade sarà quest'anno pulita e limpida come una fonte.

.... è un ottimo augurio, voglio crederci!!!!!!!!!

Domenica invece io e R. siamo stati al Planetario. Che spettacolo affascinante..... il buio, le luci delle stelle che si accendono, poco a poco, ed una volta stellata da guardare e da capire..... quando si sono riaccese le luci in sala avrei voluto chiedere: "Ancora!!", avevo ancora sete di imparare.
Ora, aspettando la bella stagione per un'osservazione "live", mi dedicherò a studiare un po' i libri di astronomia che mi ha portato il mio stupendo moroso ;-)

03 gennaio 2008

Desideri

Come disse Seneca, nella sua immensa saggezza, "Non desiderare è lo stesso che avere".

Perciò abbiate tanti desideri, in questo anno appena iniziato, e fate di tutto per realizzarli.

Sognate cose semplici e magicamente le avrete.

'Pensate a cose straordinarie
Saranno loro a portarvi in alto'

- Peter Pan -