Epilogo al Teatro Olmetto
Il cuore che mi balza in petto e che si fa sentire, vorrei rallentarlo, ma a nulla servono i miei profondi respiri. E' quasi l'ora, è quasi ora, saltello dall'uno all'altro cercando una parola che mi calmi, almeno un po'....
Emozioni che si accavallano: la paura di dimenticare le battute, l'aspettativa, la curiosità, la voglia di farcela e di dare il meglio.
Uniti come non mai, finalmente un gruppo e non più solo singole persone alla ricerca di se stesse o di una parte di sè. La solidarietà forte mista ad affetto che ci può solo essere quando un obiettivo o una passione accomunano. In questo caso entrambi.
Tutti in cerchio a ripetere la Haka di Renata. Siamo una tribù che compie riti d'iniziazione antichi e... buffissimi!!! Un gruppo di simpatici pazzi. Ed a passarci in rassegna, in effetti, ognuno porta sul volto la propria peculiare follia, che Lucia ha saputo cogliere così bene nel tirarci fuori i nostri personaggi per la prima parte dello spettacolo.
E poi tutto ha inizio.
Tutto fluisce meravigliosamente bene, anche i piccoli inconvenienti che si presentano vengono superati pare senza sforzo: siamo allenati nell'arte di improvvisare, ogni tassello trova il suo posto e i personaggi che parlano per nostra bocca sanno perfettamente cosa fare. Noi ci lasciamo trasportare da questo flusso di coscienza, che ritorna stasera mentre scrivo, e che dà tanto l'impressione di "dondolare/su quest'acqua/che fa dimenticare"...
Magicamente mi ricordo tutte le battute, sì, è come muoversi in un sogno e i riflettori mi avvolgono in una luce che riscalda e ogni paura è inutile e lontana.
Abbiamo esitazioni, è normale, ma non le mostreremo mai sul palco: siamo attori. Anche se soltanto per una sera. E ancora una volta lo Spirito del Teatro dispiega tutta la sua arte, si posa lieve su ogni cosa, attori e spettatori, e non è polvere, semmai è la polverina dorata sulle ali di Trilli e ci solleva tutti in un viaggio surreale che nutre e dà pace.
Ieri sera ho assaporato la felicità. Per tutto il giorno oggi ho avuto un piccolo sorriso.
La luce che ho dentro si effonde all'esterno.
Mi accompagnerà ancora nei prossimi giorni... anni... secoli?