Preghiera per uno che si è perso
Ringrazio Laura per aver riportato nelle sue note la preghiera di Padre Pluche, tratta da Oceano Mare di Baricco, uno dei libri che mi sono più cari.
Ne pubblico solo l'ultima parte, la prima parla della strada che è dentro di lui, che si disfa, per colpa del mare... " non è facile spiegare com'è che non hai più risposte a furia di guardare il mare".
Come vedete non è che io non abbia le idee chiare, le ho chiarissime ma solo fino a un certo punto della questione. So perfettamente qual'è la domanda. E' la risposta che mi manca. Corre, questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio.
Così
questo buio io lo prendo e lo metto
nelle vostre mani.
E vi chiedo
Signore Buon Dio di tenerlo con voi un'ora soltanto
tenervelo in mano
quel tanto che basta per scioglierne il nero per sciogliere il male che fa nella testa
quel buio e nel cuore quel nero, vorreste?
Potreste
anche solo chinarvi
guardarlo
sorriderne aprirlo
rubargli
una luce e lasciarlo cadere che tanto
a trovarlo
ci penso poi io a vedere dov'è. Una cosa da nulla per voi, così grande per me. Mi ascoltate Signore Buon Dio? Non è chiedervi tanto chiedervi se. Non è offesa sperare che voi. Non è sciocco illudersi di. E' poi solo una preghiera, che è un modo di scrivere il profumo dell'attesa. Scrivete voi, dove volete, il sentiero che ho perduto. Basta un segno, qualcosa, un graffio leggero sul vetro di questi occhi che guardano senza vedere, io lo vedrò. Scrivete sul mondo una sola parola scritta per me, la leggerò. Sfiorate un istante di questo silenzio, lo sentirò. Non abbiate paura, io non ne ho.
E scivoli via questa preghiera con la forza delle parole oltre la gabbia del mondo fino a chissà dove.
Amen.
“Oceano mare” - Alessandro Baricco