Trasposizioni
Trasporre un testo di due dimensioni – lettere nere su carta bianca – nello spazio, sul palco, è un processo misterioso per l’attore. Usando lo spazio sul palco, lasciando vivere la presenza del corpo e della voce in questo spazio si producono onde nell’aria, suono, movimento: le parole si svegliano, iniziano a danzare, ottengono profondità, luce, profilo. Improvvisamente hanno una presenza autonoma nello spazio e svelano il loro centro. Forniscono un’idea sull’esistenza umana. Ci danno un’idea di noi stessi.
Trasformando un testo scritto in un testo parlato lo facciamo ritornare a noi come una rivelazione.
Da una locandina del TEATRO DEL BATTITO
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